7.1.10

Grassa una volta, grassa per sempre?

Si sa.
Dopo le feste si comincia a sentir parlare di diete, di iscrizioni in palestra, di kg da perdere, di difetti da sistemare. Essere in forma è una delle ossessioni di quest'epoca.
Il problema è prioprio questo, diventa un'ossessione.
La mia storia con la bilancia è cominciata dalla nascita. Avendo scoperto il latte, bello comodo, non c'è da masticare, riempie... mi abboffavo senza pietà. E all'epoca non c'erano troppe paranoie riguardo ai bimbi paffuti. Allo svezzamento ho smesso di mangiare. Un po' la fatica, un po' il gusto non proprio allettante delle pappette (ma gli omogeneizzati ora mi piacciono), un po' che di mangiare in fondo non mi importa molto. Sono rimasta magra, o comunque giusta, fino in prima media.
Nelle mani delle suore, col cibo orribile del refettorio e lo sviluppo in corso, sono diventata un bidone umano. Non obesa, ma almeno dieci chili in sovrappeso. Forse era complice anche il disagio di trovarmi delle complete cretine come compagne di scuola, di non avere possibilità di fare sport (e sfogare un po' di energie) e di vedere il mondo che mi scivolava sotto ai pedi.
Poi il sogno, la danza.
Certo, entrare in un mondo in cui ti guardi seminuda allo specchio tutto il giorno e ti confronti a volte con l'immagine altrui, magari non fa benissimo. Ma io sono dimagrita naturalmente, solo con l'esercizio fisico, senza limitare le mie golosaggini, senza fare diete insulse, senza privazioni particolari. Dalle 4 alle 6 ore al giorno, più la discoteca ogni volta che fosse possibile, più passeggiate, corse, arrampicate sul tetto di casa...
Poi l'incubo, il corpo che si ferma e che cambia senza che io lo noti. Di nuovo la depressione, il malessere.
E la guerra, i dietologi inutili, i rimedi che funzionano con chiunque tranne che con me. Io in palestra ingrosso, non dimagrisco. Per dimagrire devo mangiare il triplo di quel che mangio, già detto... bla bla bla.
A pensarci col senno di poi, io non mi sono mai sentita magra, nemmeno quando lo ero. Trovavo sempre quel qualcosa che non era come volevo. L'interno coscia, quel filino di pancia, o le braccia non scolpite, o qualsiasi altra cosa. Come se una volta che mi son vista grassa io non abbia più avuto scampo.
L'immagine di me è sempre grassa. A 48kg come a 85, come a 67, a 73, a 60.
E mi chiedo se questo valga per ogni tipo di difetto.
Se in qualche modo ci si fossilizzi sul difetto e non si veda mai quando il difetto è superato. Che non si impari ad amare la nostra forma se non si adatta alla nostra idea di forma. Se un difetto possa diventare un'ossessione per una "mancanza" nel sistema nervoso. Se si faccia davvero così fatica a cambiare le cose di noi che sono sbagliate o se semplicemente non le si vogliono cambiare.

12 commenti:

Grilloz ha detto...

o magari semplicemente non sono sbagliate ;-)
insomma, ogni forma e' una forma...no?

PaolaClara ha detto...

Basta che non sia informe...
;P

Anonimo ha detto...

Lo scorso anno sono dimagita di 1o kg per problemi tiroidei, e nonostante non fossi assolutamente magra, mi piacevo, o meglio ero meno stanca, mi allacciavo le scarpe senza fatica, i vestiti mi stavano meglio e gli altri lo di notavano e quindi ero contenta.
Con la cura praticamente li ho ripresi tutti, la mia pancia, mia ossessione è bella evidente, nessuno più mi chiede se sono incinta, perchè si capisce benissimo che ho superato abbondantemente l'età per esserlo.
Ci siamo fatti un sacco di buoni propositi con Antonio, cerchiamo di mangiare di meno, più leggero etc, e poi ieri sera torno a casa e lui aveva preparato delle scalpine con roqueford e panna.
Cosa devo fare? mi sono lamentata ma lo mangiata lo stesso con gusto.
Avremmo dovuto nascere nel periodo del rinascimento, saremmo state MOLTO apprezzate.
Loretta62

Anonimo ha detto...

sai, quello che scrivi è molto interessante. aldilà del tuo sentirti inadeguata, che mi spiace, mi fa tenerezza e lo comprendo, ma non ho possibilità di far niente di più.

mi spiego meglio o per dirla giusta, ti spiego come la penso io, riguardo ai difetti.

il problema sta in due cose, la luce e la distanza.
noi tendiamo a guardarci da vicinissimo, alterando la percezione delle nostre caratteristiche. e tendiamo a guardarci da vicino e illuminati di traverso, come per osservare non solo la superficie ma il rilievo dei nostri difetti.
insomma, non ci facciamo la passata allo scanner, se potessimo useremmo il laser.

questo altera tantissimo le cose. non ci vediamo per come siamo, ma per come ci vede una zanzara, un microbo, un batterio. ma un batterio intelligentissimo ed esigentissimo, che ha come modello di riferimento una statua.

quindi siamo spietate. e ci facciamo sempre molto male, tentando di farci del bene.

perdona la lungaggine
rossatinta

PaolaClara ha detto...

Loretta , io non mi riprometto di dimagrire. Insomma, pazienza. Il punto del discorso era che a volte non è l'effettivo essere grassi a contare, ma il sentirsi grassi comunque, anche quando non lo si è. Una specie di forma mentale, che diventa ossessiva. Poi chissenefrega dell'aspetto, l'importante è stare bene. Sereni.
Rossatinta , figurati. In realtà prendevo spunto da un mio modo di vedermi, che non è nemmeno più lo stesso, per parlare di come a volte non ci vediamo per quello che siamo, cosa che hai detto con estrema chiarezza.
Mi sento inadeguata solo quando una parte di me prende il sopravvento, quella che tende a fossilizzare l'idea di me come forma esteriore.

pyperita ha detto...

Non ho mai avuto di questi problemi, anzi sono stata semmai sotto peso per tanti anni pur mangiando regolarmente.
Con il cane adesso ho perso anche quel pò di pancia che avevo e mi sento decisamente meglio.
Comunque è vero che spesso guardandosi allo specchio non ci si riconosce, perché la nostra idea di noi stessi è diversa.

PaolaClara ha detto...

Pyperita , la cosa grave è che spesso ci fossilizziamo su quell'idea lì e non riusciamo a togliercela nemmeno quando è evidente che non è quella giusta. Non parlo ovviamente solo di peso, ma anche di caratteristiche che ci affibbiamo e che raramente gli altri ci riconoscono.

Anonimo ha detto...

Tu lo sai come la penso... Cioè come te. Sono nata piccola, sono rimasta minuta per tutta l'infanzia, poi in un'estate coi nonni sono tornata a casa che neanche mia madre mi riconosceva! Tipo attaccata a un compressore! Le medie sono state un'inferno, ricordo ancora il primo concerto della mia vita (claudio Baglioni, vabbè) a 12 anni quando un ragazzo con cui avevo protestato perchè mi stava rubando il posto mi ha detto: zitta, cicciona! Non ho versato una lacrima, ma quella bambina piange ancora adesso dentro di sè.
Poi, nell'estate tra le medie e il liceo devono aver spento il compressore. Ma io, cque, ho continuato a sentirmi come quella ragazzina di 12 anni. Anche a 47 chili, anche a 55, a 50 come a 60, lo specchio mi riflette la stessa immagine. Il problema però non è come mi vedo, ma come mi muovo nel mondo, cioè come una persona grassa, senza grazia e imbranata. Per non parlare del fatto che continuo ad imputare a questo ogni mio disastro sentimentale...
File

PaolaClara ha detto...

File a me non hanno nemmeno avuto bisogno di dirlo. Alle medie me ne accorgevo da sola. So che ingrasso molto quando sono di pessimo umore e quello è stato un periodo terribile, in cui non avevo modo di sfogare la rabbia. Con la danza, almeno, facevo talmente tanto movimento che la stanchezza si portava via tutto.
Però, sì. La percezione di me è sempre stata falsata da ciò che pensavo di essere...

Fata ha detto...

Tanti anni fa un amico (amico?!? boh...) commentò "eh, ma tot anni fa, quando eri magra, allora mi piacevi proprio".
Non ho focalizzaro l'insensibilità del commento, ma il fatto in sè: quando mai ero stata magra io?!? Eppure, lo ero stata! Ci sono anche delle fotografie che lo dimostrano: sembro malaticcia e infelice, anzi, ero malaticcia ed infelice, in quel periodo, dai 7 ai 10, ma ero magra!!!
Solo che chi era tanto ossessionato dal mio peso, ossia quella che era la mia "nuova" famiglia all'epoca, al punto di farlo diventare un'ossessione anche per me in piena infanzia, non ha mai pensato di dirmi "guarda come stai meglio ora, guarda come sei carina", ma ha solo continuato a sottolineare l'insuccesso di un mezzo chilo in più dopo una settimana dai nonni!!!
E anche dopo, quando sono tornata a casa lasciandoli al loro destino, mio padre ha continuato ciclicamente con battute tipo "eh, certo se fossi magra saresti proprio carina"...
Non è giusto addossare agli altri le colpe dei propri insuccessi, ma diciamo che questo atteggiamento non ha esattamente aiutato nella mia lotta alla bilancia!!!
Il tuo post, però, mi ha fatto immediatamente tornare alla mente quella sensazione: "magra? io? ma non lo sono mai stata!"

daniele ha detto...

credo che il sentirsi adeguati sia una questione relativa e poi, in fondo, prescinde dalle diete. Spesso vedo persone grasse felicissime ed altre magre che portano la morte dentro..quindi non starei troppo a guardare il peso..ma quando uno trova piacere nell'essere se stesso. Ho avuto problemi di alimentazione tempo fa, ma so che non dipendevano dal cibo, piuttosto dal contesto ambientale, psicologico. Poi si cambia, ma solo un po'. Certe insicurezze, anche se alleviate, restano. Come guardiani di un'essenza che non si vuole vedere: l'anima.

PaolaClara ha detto...

Daniele , lo so che è molto psicologico, infatti per quel che mangio dovrei essere 30kg e invece no. Una difesa, una cosa qualsiasi. Ma il punto è appunto il sentirsi o meno "leggeri"...
Fata spesso sono proprio le persone più vicine che sottolineano invece di incoraggiare...