10.7.09

White russian

Ovvero: fare le due del mattino con lo "scrittore dell'anno".

Ieri sera, a Rivoli, c'era la presentazione (una delle, ovviamente) del libro di Nicolai Lilin. Niente da dire. Il libro non avevo molto bisogno di sentirmelo raccontare per l'ennesima volta, visto che l'ho comprato un paio di giorni dopo aver visto l'intervista dalla Bignardi. Ce l'ho e non l'ho ancora letto, ma è molto vicino.
La biblioteca era abbastanza affollata, il caldo sopportabile e c'era posto a sedere. Si è tardato un po' a iniziare, motivo per cui al ventesimo minuto di attesa mi è venuto da alzarmi e dire ad alta voce: "Sono Paola e sono un'alcoolista, non bevo da 33 giorni..." (e con questo non voglio sminuire le riunioni dell'AA, ma il clima che si palpava era di quella timidezza e attesa tipico di queste riunioni - come lo so?... lo so, vi basti), ma non l'ho fatto.
La presentazione è stata un po' lunga, in fondo a lasciar parlare solo lui si sarebbe avuto lo stesso effetto e un po' meno fame. Nota dolente il rumorosissimo microfono che scoppiettava ogni volta che veniva toccato. Alcuni discorsi mi ricordavano vecchie lezioni universitarie sulla mafia. Una formica gigante si trascinava dietro, per tutta la sala, un capello riccio e scuro... Poi pausa.
Più tardi abbiamo beccato giusto in tempo la nostra infiltrata Filo con gli addetti ai lavori e il buon Nicolai che andavano a bere qualcosa. Ci siamo aggregati.
E abbiamo fatto le due chiacchierando di cose varie e discutendo (non io) di politica e di strumentalizzazione. Di informazione, di editoria, di omologazione e altro. Interessante o meno che fosse, mi piaceva ascoltarlo parlare (ma ce l'ho di abitudine, tendo a non interagire, lascio che facciano gli altri, io ascolto e penso) un buon italiano con una bella voce, sorseggiando il mio Rhum Cooler - poco rhum, tanto cooler - nell'aria fresca e piena di stelle della serata. Ridendo di quando in quando con la mia vicina Fey e intervallando con un "amen" le affermazioni sussurrate di Filo.
Allora che dire?
Il personaggio è interessante. Resta da vedere se persona e personaggio coincidono o se, come dicono alcuni, è un bluff. A me lui piace. Non so bene perché, ma lo trovo interessante. Forse se avessi ancora vent'anni lo guarderei con l'espressione adorante di alcune delle presenti. Ho sempre avuto un debole per i coltelli, per le storie di morte e per gli uomini tatuati dal linguaggio colorito. E Nicolai queste cose le conosce. Fortuna vuole che son cambiata e che non mi fermo più di tanto a considerare queste mie strane/insane passioni come requisito nella scelta di un soggetto da adorare. E nemmeno l'aspetto prettamente estetico che anche in questo caso non manca.
Comunque si parla, si parla a lungo, pure troppo. Poi fa freddo, tira aria, il posto chiude.
Bella stretta di mano e buonanotte...

4 commenti:

Romins ha detto...

Ma allora vedi che l'ormone è ancora vivo?

PaolaClara ha detto...

Temo di no, forse lo era prima di conoscerlo. Dopo anche no.
Non ha scatenato reazioni chimiche particolari, solo curiosità intellettuale...

Romins ha detto...

Direi che comunque a sentirlo parlare... ha il suo perchè!

PaolaClara ha detto...

Sembra, sembra... ma poca sostanza.