16.7.10

Luna piena lassù (e l'uomo lupo ulula)

Quando ero piccola mio padre usava chiamarmi strega. A forza di sentirlo dire ho finito per credere che, esaurita la mia discussione interna sull'esistenza di Dio così come me lo presentavano, in qualche modo la magia fosse la strada giusta per me.
All'inizio ciò significava principalmente che le mie letture fossero concentrate su qualsiasi cosa riguardasse altre vie. Archiviata la parte della magia nera che riguardava il Satanismo (mi chiedevo se non credendo in Dio fosse corretto affermare di credere in qualcuno così strettamente collegato a lui) trovai testi alla mia portata che riguardavano la magia bianca, soprattutto la Wicca, e la rossa, poi tutte le varie tradizioni a casaccio.
Avevo undici anni quando tentai il mio primo esperimento woodoo pur non conoscendo assolutamente il mondo che lo circonda e la vera natura dei rituali che ne derivano. Mi piaceva più che altro l'idea di usare una bambola feticcio per intervenire sulla vita di una persona.
Così mi armai di una bambolotto (di plastica), candele (in casa ne avevo solo di bianche), qualcosa della vittima, una seguace (la compagna di banco Gabriella S.). Di pronto e a disposizione avevo già un magnifico giardino e un altare di pietra (un masso rossiccio che campeggiava nel giardino dei nonni) e una bellissima luna piena. Era quasi primavera, quel sabato sera. Faceva freddo, ma non troppo, così mia madre ci lasciò giocare in giardino dopo cena.
Il rituale esatto non lo ricordo. Eravamo entrambe molto emozionate, direi convinte, quando staccammo con un coltello una gamba del bambolotto che rappresentava un nostro compagno di classe particolarmente molesto. C'era l'atmosfera giusta. Penso sia quello a fare la differenza. L'atmosfera che si crea e il fatto che ci si creda. E se non si è disposti a credere nella magia a undici anni...
Verso la fine del rito sigillammo quel che restava del bambolotto in una scatola di metallo, chiudendone il bordo con una colata di cera delle candele bianche che avevamo acceso. Cominciò a fare freddo, ma sul serio. Allora alzammo lo sguardo e ci rendemmo conto che la luna aveva un colore strano, sul verde. Pensavamo a un effetto ottico dovuto all'uso delle candele nel buio, così controllammo se tutto era a posto accendendo la luce. Anche la cera che chiudeva la scatola era tendente al verde. Poi seppellimmo la scatola e tornammo a casa.
Il giorno dopo io avevo la febbre a quaranta e dolori ovunque. Gabriella tornò a casa sua.
Il lunedì mattina io non andai a scuola per la febbre che non accennava a scendere. Gabriella mi telefonò spaventata all'ora di pranzo, dicendo che il nostro compagno s'era rotto la gamba cadendo dagli sci domenica, quella gamba.
Lei quasi non mi rivolse più la parola, io da lì a qualche mese lasciai la scuola per ricominciarla altrove. Ero convinta che non avrei mai più tentato una cosa simile.
Invece...

5 commenti:

Fata ha detto...

Invece... detto da te mi fa un pochino paura ;-)

Mi ha colpito questa frase "Archiviata la parte della magia nera che riguardava il Satanismo (mi chiedevo se non credendo in Dio fosse corretto affermare di credere in qualcuno così strettamente collegato a lui)" tu ci sei arrivata prima degli 11 anni, ci sono satanisti convinti che non si rendono minimamente conto di essere nient'altro che il "lato oscuro" del cattolicesimo!!!

PaolaClara ha detto...

Lato scuro per lato oscuro, preferirei quello della Forza!

Paura, eh! ;P

Grilloz ha detto...

mi fai un po' paura...
meglio il lato oscuro della forze che il wodoo ;-)

PaolaClara ha detto...

Certe volte dipende solo dall'umore...

Fata ha detto...

Brrrrr!!! ;-)