22.9.13

Pensieri pre-paella...

Che si sa, l'appetito stimola la riflessione.
So che non mi interessa apparire in antologie varie. Io non le compro e quindi non ci voglio stare.
So che non mi interessano i concorsi a pagamento, soprattutto se indetti da case editrici sconosciute. So che mi pare troppo aspettare 15 anni di essere pubblicata da un editore medio-grande, so che non sono portata per il lavoro di selezionare le case editrici a cui spedire i manoscritti, nè a fare quel tipo di lavoro - perché è un lavoro - per promuovere un mio romanzo.
So che non scrivo mai le stesse cose, ogni romanzo è diverso dal precedente e che questo spiazza. So che non sono in grado di scegliere un genere, perché mi piace quello che scrivo e come lo scrivo. Probabile che non piaccia agli altri, ma che ci posso fare?
So che alla fine mi troverò a cercare un agente e pubblicherò sotto duemila pseudonimi così da non confondere i lettori e da alimentare altresì la mia schizofrenia.
So che ho 6 anni di tempo per avere tutto quello che voglio, perché dopo me la voglio solo più godere.
Vi chiederete cosa sono i 6 anni... semplice, il contratto di casa. Via da qui, altra vita. Punto.
Ora vado, mi faccio una bella doccia post pulizie di casa e metto su una deliziosa paella per i miei amici ospiti.
E che buona domenica sera sia per tutti. Olè.

2 commenti:

easy runner ha detto...

Sei anni e poi via da casa per un' altra vita, potrebbero far pensare alla fuggevolezza del tempo e alla variabilità del destino di ognuno.
Ma 6 anni di paella garantita sono un tempo infinito e una consolatoria gratificazione per il palato degli ospiti amici.

Easyciao.

Paola ha detto...

Sono drogata di questa casa, se devo andarmene - e dovrò, prima o poi - voglio che sia tutto perfetto. La paella è un effetto collaterale molto gradito...