10.5.10

Quei posti che ritornano...

Ho già parlato della casa che sogno spesso, delle sue strane stanze e del giardino con la statua su cui arrampicarsi facendo attenzione a seguire le impronte già esistenti.
C'è anche una zona di una città che sogno spesso, sempre con le stesse forme. In apparenza è la mia zona, ma poi non è lei. L'unica piazza con giardino si moltiplica e ogni due isolati uno è composto da giardino, sempre più lontani dalla via principale.
Giardini con una particolare conformazione, vie che si intersecano uguali, palazzi che somigliano a palazzi già visti. Eppure no, non è una delle città in cui ho vissuto, anche se prende parte dei panorami cui sono abituata.
Stanotte ho sognato di nuovo quei giardini, e di andare in banca. Magra e alta, con minigonna e tacchi 12 (quando mai?). Per poi passeggiare con un vecchio che era come fosse mio padre, incrociare una zia che non gli voleva rivolgere la parola e partire con lui su una vecchia Fiat color pomodoro. Forse una 1100, o qualcosa di simile. (Mai avuta)
Poi ancora un posto conosciuto. Una hall enorme, con vetrate altissime. E tende rosse.
E una stanza scura, con un bagno di piastrelle bianche, e un tentato omicidio. Una giovane donna, amante di un professore ancora "vivace", la cui testa veniva sbattuta forte contro le pareti della doccia, schizzando sangue rosso vivo sulle piastrelle quadrate. E la donna che si rialza, sanguinante, e che ancora non vuol capire che il suo uomo non la vuole più. E una fuga inaspettata. E il nulla, quella hall che ti inghiotte nel suo velluto rosso...
Sogni, niente altro. Ma immagini che conosco e che sembrano avere un senso. Che non mi spaventano, ma che vorrei riuscire a collegare tra loro e dare finalmente un volto vero al mio mondo interiore...

2 commenti:

Fata ha detto...

Una predominanza di rosso, direi, in questo sogno...

PaolaClara ha detto...

Fata , bello fare sogni colorati...