3.5.10

Giù in giardino


Dalla vetrata del salone sto osservando mio nonno in giardino. Lui è chino a smuovere terra sotto al mio albero preferito, la mia quercia. Nasconde qualcosa. La nonna cerca di distrarmi e io la seguo. So che mi stanno preparando una sorpresa, me ne accorgo spesso.
Il nonno rientra in casa e io fingo di seguire ancora i discorsi della nonna. Si parla di un tesoro. Un vero tesoro che potrebbe essere nascosto proprio nel nostro giardino. Mi invitano ad andare a vedere. E io scendo, veloce. So benissimo dove cercare, ma lascio che siano loro a indicarmi la via con i loro indovinelli, con piccoli suggerimenti. So che il nonno ha scavato lì perché non c'è tanta erba, la quercia fa troppa ombra e le sue radici spuntano nodose. Alla fine fingo di trovare quella scatolina di plastica trasparente in cui il nonno ha nascosto delle monete.
Questo la dice lunga su come sono fatta, sul mio modo di fingere di non capire, sul mio dare soddisfazioni alle persone che amo anche quando non avrei bisogno di fingere di fare il loro gioco. Sulla mia incapacità di prevalere, di farmi vedere più sveglia del previsto.
Proprio non ce la faccio. Non è da me.

4 commenti:

Fata ha detto...

E' che pare brutto deluderli, dopo che si sono dati tanto da fare...

PaolaClara ha detto...

Se non fosse che m'è rimasta l'abitudine a cercare di assecondare i desideri altrui senza stare a dare spiegazioni sull'effetto che le cose hanno su di me. Vada per il tesoro ai piedi della quercia, ma altre cose dovrei abituarmi a esternarle...

branzino ha detto...

che bello questo post

PaolaClara ha detto...

Grazie, è un po' di tempo che i ricordi mi tengono compagnia e a volte mi intristiscono un poco...