24.11.13

Patè(ma) di fegato d'oca scrittrice

Come dicevo, la mia terza avventura al torneo è finita. Ora mi prendo una pausa. Non di riflessione, solo dal torneo. L'impegno che richiede è tanto e va al di là del semplice consegnare un manoscritto nel formato richiesto.
Bisogna leggere e giudicare le opere altrui.
Nella prima fase sono 20 file da circa trenta pagine ciascuno, gli "incipit". Circa seicento pagine in poco più di un mese da leggere, valutare e su cui scrivere un commento sensato (punti deboli, punti di forza etc). Io sono una lettrice veloce. Se non mi devo fermare per annotarmi gli svarioni grammaticali o simili, seicento pagine le leggo in due giorni. Ma dovendo fare un lavoro tipo "scheda di lettura", il tempo si dilata.
Nella seconda fase, se vi si accede o se si accetta l'invito a partecipare come lettore/giudice senza altro fine, bisogna leggere le opere intere che hanno passato la prima scrematura. Questa edizione erano 300 in tutto. Da fine maggio a inizio novembre sono stati assegnati 15 romanzi completi (numero massimo di pagine intorno alle 300) da leggere per intero e valutare come sopra. Voti per grammatica, originalità e "solidità" della trama e dei personaggi, più il commento.
Posto che buona parte delle mie assegnazioni era di lunghezza media, calcoliamo che avessi circa 2300 pagine da leggere. La sera, dopo il lavoro, dopo le faccende domestiche, magari invece di far due chiacchiere con gli amici o vedere un film, o scrivere, o dipingere etc.
Posto che ci sono in gara personaggi che promuovono delle cose illeggibili e bocciano quelle valide sperando di avere più possibilità, la qualità delle mie assegnazioni era quantomeno mediocre.
O sono io che sono snob. Che può anche essere, visto che ultimamente faccio le pulci anche a romanzi pubblicati e ben recensiti, tra l'altro scelti da me, e trovo difetti un po' ovunque.
La lettura è stata complicata e noiosa. E io non mi annoio a leggere, praticamente mai.
L'anno prossimo, visto che dopo 10 ore fuori casa e le minime attività quotidiane mi restano poche ore di svago e di lavoro creativo, penso che mi dedicherò a usare questo tempo in modo mirato.
Fatta salva qualche perdita di tempo, che ci vuole per distrarsi, so che ho da finire due romanzi e riscriverne un terzo. Magari dare un occhio ancora a "Sette Stanze" che ho terminato questa primavera e che già campeggia nei server di posta di una serie infinita di editori, che sicuramente potrebbe migliorare.
So che se mi ci metto posso produrre una decina di pagine al giorno (da rivedere e correggere, ma le produco) e che di idee non ne mancano mai, anzi ho un affollamento che la testa mi scoppia...
Sì, leggere e confrontarsi con il lavoro altrui è interessante. Ti tiene ancorato alla tua realtà di aspirante scrittore. Ma ho bisogno di una pausa o quantomeno di leggere delle pagine proponibili, leggibili e di mio gusto al posto di quelle obbligate.
Quindi stop al torneo, almeno per un giro. E via alla fantasia.

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