5.3.09

Vita, morte e miracoli

Commentando un post di Letizia in parte relativo a Sanremo 2009 visto dal 2077, ho cominciato a far fare un po' di hula-hoop ai miei pochi neuroni rimasti attivi in questo periodo.
Sì, va bene, là si trattava di esultare per la vittoria di Marco Carta pur di non vedere gli altri due candidati al primo posto. Di tifare per Masini perché "l'Italia ci ha rotto i coglioni". Poi si scivolava verso argomenti più seri, politici, diciamo di attualità. E si tornava alla musica.
Ecco, io non credo che sia tanto l'Italia ad avere rotto i suddetti. Sono più alcuni italiani ad averlo fatto con la compagnia di alcuni signori che, pur dimorando in un pezzetto d'Italia, italiani non sono.
Io sono un po' stufa di dover scegliere il meno peggio tappandomi il naso perché non mi piace. Sono stufa di sentirmi dire tutto e il contrario di tutto a ogni telegiornale, di sentire gente che vive di stereotipi e parla per luoghi comuni. Stufa di sentire discorsi sulla libertà quando piano piano me ne tolgono sempre di più.
Col passare del tempo chiunque ha più potere di me riguardo alla mia vita.
Se mia madre non mi vuole fanno di tutto per farmi nascere comunque.
Se io non voglio fare il vegetale mi tengono in vita lo stesso.
Se voglio dei figli sani e faccio fatica ad averli devo andare all'estero, perché qui me ne fanno fare 32 in un botto e pure malati.
Se cerco di risparmiare mi aumentano qualche cosa utile.
Se ho bisogno di soldi lo stipendio resta più o meno uguale negli anni.
Lavoro sia a casa che fuori e mi aumentano l'età pensionabile.
Voglio un figlio e perdo il lavoro.
Voglio adottarne uno e non vado certo bene, perchè o non ho abbastanza soldi o lavoro troppo.
Se invece sono cerebrolesa e ne faccio 5 senza potermi occupare di loro, allora va bene.
Se voglio occuparmi di più di loro, me li requisiscono per tenerli a scuola dove, magari, mi si intruppano e me li ritrovo col pantalone a mezza gamba e la sigaretta in bocca a 10 anni.
Alla fine, qualsiasi cosa io cerchi di fare, c'è sempre qualcuno a cui non va bene. Qualcuno che può decidere al posto mio senza che io ci possa fare qualcosa.
Non solo chi mi governa, ma anche i miei stessi connazionali che fanno a gara a chi fa la x più bella a casaccio sulle schede dei referendum, o non vanno perché non hanno ben capito le domande e qualcuno ha suggerito loro di non andare.
Sarei per l'uso del buonsenso, se andasse un po' più di moda.
Invece va di moda tutt'altro.
Invece di insegnarmi a rispettare la Vita in genere, mi dicono di obbedire. Invece di insegnarmi a ragionare, a comprendere, ad aspettare i risultati con pazienza, a lavorare; invece di farmi diventare adulta, di rendermi capace di scegliere, di liberarmi, cercano tutti di mettermi delle nuove catene. Cercano di spaventarmi, di farmi restare a casa mentre uomini grandi e forti escono di ronda a fare bù ai cattivi. Se va bene. Perché chi mi assicura che a uscire a fare le ronde non saranno i peggiori tra i buoni?
E se un buono disarmato trova un cattivo armato? Ecco, mettiamo che sia mio marito a trovarsi di fronte un signore con pistola... Come la mettiamo?
E se uno stronzo travestito da buono decidesse che non gli piace com'è vestito mio fratello? Chi mi assicura che nessuno prenderà a calci mio fratello?
E perché non aiutare la Polizia, invece di mandare militari ovunque? Dovrei sentirmi più sicura con gente in mimetica per strada? Magari un carro armato?
O un bel coprifuoco? Perché no?
Ecco, io sono stufa.
Qui mi si gestiscono vita e morte, e sarà un miracolo se sopravvivo...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

a me da fastidio questo giocare con le parole. BAD COMPANY per dire compagnia piena di debiti. Ora si pensa allo sciopero virtuale: tu lavori, i soldi vanno in un fondo di solidarietà. Ecco. Mi da fastidio e non ne posso più di questo giocare con le parole, prenderci per fessi sempre e comunque rigirando le parole e il loro significato. E il buon senso non c'è. Bisogna regolare sempre tutto, con delle leggi. Assurde spesso. E se uno viene aggredito da banditi con la pistola e li uccide lui, per scagionarsi da legittima difesa, sempre che ce la faccia, passano anni. Insomma, resti col senso di colpa tutta la vita.

Sono stanco di questa Italia che si accanisce non solo su chi vegeta in nome della vita, ma anche coi vivi che la accudivano. Povera Italia.

PaolaClara ha detto...

Lo so, Branzino , viene da vomitare. Solo che l'Italia è fatta da italiani che non hanno molta voglia di reagire. Forse sono rassegnati come me, forse hanno altro per la testa. Però mi fa incazzare che ancora oggi non ci si prenda la responsabilità di scegliere per la propria vita lasciando che altri facciano lo sfacelo che abbiamo intorno... Insomma, abbiamo ancora pochi strumenti per farci valere, almeno lo facessimo...

Antonio from Italy ha detto...

Io sono uno di quelli che non va al voto perché nessuno di quelli che si presentano merita la mia X, perché nessuno mi rappresenta al 100%, come invece sarebbe giusto che fosse.
Finché non si presenterà qualcuno che mi dirà di assecondarmi in tutto, il mio tempo in fila al seggio non lo perdo!
Un compromesso non mi risolverebbe la vita e non la risoverebbe nemmeno agli altri.

PaolaClara ha detto...

Antonio , la prossima volta non vado nemmeno più io. Però ho come l'idea che non serva a nulla (manco servisse andare e votare il meno peggio). Non è solo il voto, anche i referendum, dove forse un minimo di potere in più lo avremmo... Insomma. Uno sfacelo.
Poi sono pure anarchica, a modo mio. Chi mai potrebbe rappresentarmi in politica?