5.12.07

Forever Young

C'era quel tempo in cui ridevamo insieme. Tempo di musica, di canzoni ascoltate tra una lezione e l'altra, cantate nella saletta del bar. Ce ne stavamo lì, beate, a pensare che il tempo non sarebbe mai passato. Che non ci saremmo allontanate mai l'una dall'altra. Insieme per sempre, a scuola, nelle giornate in cui non ci andavamo, nelle serate in cui potevamo uscire insieme. A ballare, a correre per rientrare a casa. Insieme sulla golf nera di due idioti.
Insomma, c'era quel tempo in cui vivevamo senza grandi paure, se non quella di non farcela.
Stavamo abbracciate per ore e ridevamo per niente. Ci scrivevamo poesie con troppa eternità dentro e con grandi promesse d'amore. Ancora osavamo promettere qualcosa senza sentirci ipocrite.
Non ci sono promesse. Non ci sono più le nostre risate. Era la fine del sogno, ti ricordi? Avresti scritto per me, un giorno. Invece ci sono io che scrivo di te.
Quel tempo mi manca. Mi mancano tutte le cose stupide che riuscivamo ad indossare pur di essere notate. Pur di distinguerci dagli altri. La feccia. Gli insensibili.
I tempi in cui venivi a prendermi alla stazione ed io ti accompagnavo al bus dopo le lezioni. Quando non ci costava niente scherzare con gli altri ragazzi e fare amicizia con qualcuno. Quando facevamo follie insieme pur di trovare un ragazzo che ci piacesse.
Mi mancano le passeggiate sotto ai portici e le pirouettes, i salti, i balletti improvvisati sulla via della scuola. Le giornate delle prove a scuola, accoccolate in un angolo a guardare i primi ballerini. Quelle delle prove in teatro, sedute in platea al buio, sgranocchiando schifezze e acconciando i capelli in modi ancora più improbabili dei nostri vestiti.
Chissà che cosa mi ha fatto pensare che sarebbe durato per sempre. Forse il tuo sorriso. O la mia speranza che voleva intensamente che durasse.
Non ho mai avuto intenzione di perderti. Eppure te ne sei andata, o me ne sono andata io. Ormai è fatta.
Abbiamo avuto idee folli. Ci siamo lanciate nel turbine della vita senza paracadute e con gli occhi bendati. Non importava nulla finchè eravamo insieme. Era tutto fantastico. Persino passare la notte con un ciccione antipatico, parlando senza interruzione, affinchè tu potessi stare col suo amico. E riderne ancora per anni.
Baciare la tua bocca sapendo che i ragazzi ci guardavano. Farli impazzire coi nostri corpi giovani, allenati, forti. Non poteva fermarci nessuno.
C'era quel tempo e c'eravamo noi. Eravamo una cannonata. Una cosa sola. Mi sentivo perduta senza di te, senza i tuoi denti piccoli e le tue labbra scure. I tuoi disegni e la tua calligrafia. Senza la tua complicità sono diventata triste. Era difficile un'intesa come la nostra.
Era difficile una vita come la nostra, difficile che durasse quanto volevamo.
Quanto la cantavamo, urlando, "Let us die young or let us live forever". Andando su fin dove la nostra voce arrivava, sperando fosse vero.
Io, se chiudo gli occhi, lo spero ancora...

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