15.5.07

Clara e la danza intellettuale

Durante il quarto corso Clara cominciò a formulare una sua teoria riguardo ai vari tipi di danza. Aveva provato un po' di tutto ed aveva scelto le materie che le erano più congeniali. Quello che aveva notato nei vari tipi di danza riguardava soprattutto l'atteggiamento del corpo rispetto al suolo.
Nella danza afro, così come nel flamenco e nelle danze orientali, il corpo lavorava molto verso il suolo. Le gambe piegate, il battere dei piedi sul pavimento, il curvare la schiena erano tutti movimenti che legavano al terreno, alle radici, alla propria cultura.
Al contrario, nella danza classica e spesso nel jazz e nella moderna, il corpo tendeva ad allungarsi, a cercare di elevarsi e staccarsi il più possibile dal suolo. L'esempio più lampante era una ballerina sulle punte. Tutto questo sforzo per distaccarsi dal mondo era quello che Clara adorava della danza. Rendere il corpo qualcosa di volatile, impalpabile, etereo. Non in contatto con la materia e la terra, con il proprio territorio e con la sua storia. Questo faceva della danza classica, jazz e moderna una sorta di danza intellettuale, in opposizione a quella sanguigna e secolare che veniva dalla tradizione. Senza contare che la danza classica era veramente una invenzione della mente più che della cultura, un linguaggio creato apposta, una creazione elitaria.
Clara distinse da allora la danza "intellettuale" da quella "culturale". Con questo non che non apprezzasse il lavoro che tutti i ballerini delle varie specialità svolgevano, anzi. Solo che lei scelse di imparare a danzare solo cose che la portassero a staccarsi dal suolo, non ne volle più sapere nè della danza afro, nè del flamenco, pur restando estasiata nel vederli ballare.
Nella sua ricerca della leggerezza, almeno dal punto di vista teorico, Clara aveva fatto un passo avanti. Non solo per la sua leggerezza, ma anche nella sua crescita personale, Clara sentiva di essere migliorata.
Secondo lei era il fatto di scegliere a rendere una persona più adulta, perchè ogni scelta porta in se una piccola o grande consapevolezza e la responsabilità di accettare le conseguenze che essa produce.

Da ascoltare: "Giudizi universali" di Samuele Bersani

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