21.1.14

Una domenica in biblioteca

Domenica mattina sveglia presto e via, alla volta di Trino Vercellese, dove l'associazione culturale Gruppo Senza Sede ha organizzato per me una presentazione di Parole d'amore insano.
La location scelta era la sala della Biblioteca Comunale, un luogo spettacolare, in cui una quindicina di temerari ha non solo assistito alla presentazione, ma anche posto domande che hanno fatto protrarre l'evento per oltre due ore.
Con l'accompagnamento musicale della fidatissima Ilaria Pisacane, con il suo flauto traverso e un bizzarro leggio fatto di libri impilati, e con l'intervista guidata da Cinzia, la lettura delle poesie e la successiva discussione mi hanno lasciato una eco di pensieri che probabilmente riorganizzerò col tempo.
L'importanza della qualità, ad esempio. La necessità dell'educare alla lettura, non solo della poesia, una certa nostalgia per un vecchio modo di intendere l'insegnamento delle materie umanistiche, l'auspicio di un ritorno a ritmi più umani - cosa che temo non sarà facile.
Insomma, forse sto invecchiando, ma il mandare a memoria le poesie credo che manchi. Credo manchi il tempo in generale per affrontare l'arte in modo corretto. E le riflessioni su cosa sia arte. Se si possano sostituire le canzoni alla poesia, se sia importante la forma o la creatività senza regole. Qualità o quantità, nuovi media o libri classici.
Su quanto si sia persa la concezione di fatica per ottenere un risultato, di quanto si sia superficiali e poco attenti alla propria vita e alle cose che abbiamo intorno.
Ho ovviamente trovato il modo di fare delle facce improponibili, mentre Cinzia parlava di quanto ci si sbagli considerando lo scrittore o l'intellettuale come una persona al di fuori del mondo, che vive delle sue parole e invece arrivo io e lavoro, cucino, dipingo, faccio cose comuni. Beh, forse s'è smarrita la dimensione del fare cultura, posto che io sia in grado anche solo di parlarne. Credo che l'intellettuale da salotto vada sostituito con un mini-intellettuale che però parla di cose semplici e non si riempie la bocca di paroloni e di citazioni colte per impressionare un pubblico.
Foto di gruppo con assessori e parte del gruppo, vendita di qualche piccola copia ai presenti con rito dell'autografo compreso (mi ci devo abituare, a firmare per intero) e via, verso un bar pasticceria dove abbiamo continuato a chiacchierare per altre due ore buone, terminando con un bel vassoio di pasticcini.
Insomma, poetesse incicciate e lanciate nella promozione. In attesa di cominciare la promozione del romanzo. Presto.




2 commenti:

easy runner ha detto...

Bella la poetessa, ritratta fra l'Ultima Cena e il vassoio di pasticcini.
Ma quali poetesse incicciate, solo lanciate vedo io.
Parole d'amore insane in corpore sano.
Abbracci alla crema.

PaolaClara ha detto...

Un freddo tremendo, Easy, rende bella la poetessa...
Rilancio un abbraccio al marron glacè, che a volte così zuccheroso e appiccicaticcio ti riscalda un sacco.