9.1.12

Sono stata Patrizia per un'estate

E adesso sono stata in un monastero tibetano per un ritiro di tre giorni e ho scelto definitivamente un maestro speciale.
L'anno è iniziato tra crampi allo stomaco, gambe addormentate per la posizione del loto, amici nuovi e persone a cui già voglio bene sempre e molto vicine. Ah, e il fango. Anche quello.
Ho un nuovo nome, che forse era un po' una speranza per chi me l'ha dato (ché io non mi sento particolarmente adatta al suo significato, ma di solito tendo a sottostimarmi), una bella sciarpina bianca e una borsa per gli appunti. E il ricordo di una settimana passata in modo diverso, inaspettato, piacevole, prima di tornare alla routine - che promette di non essere del tutto routine.
Cose che cambiano, appunto. Decisioni che per chi mi conosce da tempo non erano da me, eppure ora lo sono, sebbene sempre con quella mia tendenza a 1) mandare in vacca e 2) dissacrare qualsiasi cosa. Che è quello che mi salva dal prendermi troppo sul serio e diventare una madama noiosa.
La dieta non ha risentito delle feste, complice questa strana forma di influenza che mi insegue non particolarmente convinta, quindi ho sfoggiato ben due volte il mio corpetto nero destando curiosità, stupore e magari pure interesse. Certo mi sta bene e chissà quelli nuovi che arrivano tra un po' come staranno ancora meglio...
Mi sento soddisfatta di me.
Che può essere sia un aspetto di Patrizia, forse non molto da Laura o da Luisa, mai completamente da Clara. Forse semplicemente questa Paola è cresciuta abbastanza da perdonarsi certe cose e da smettere di farsi male inutilmente.
Mica cotica!

Nessun commento: