31.10.08

S3M4T4RY, ovvero il mio 2 Novembre

Quando ero più piccola e vivevo in quel buco fuori dal mondo di un paese sperso nella nebbia, quando volevo starmene in pace la sera andavo al cimitero. Nel vialetto alberato, al buio, con vista sui lumini, mi sedevo su un angolo del monumento a qualcosa che non ricordo e pensavo ai fatti miei. Almeno finchè non arrivava qualche coppietta in auto... Che poi, appartarsi al cimitero, ce ne va di fantasia macabra. Non che non l'abbia fatto nelle vicinanze, ma proprio nel vialetto davanti al cancello no. Non per paura, nè per rispetto. Forse per troppa compagnia.
Visito volentieri i cimiteri monumentali. Viaggiando in macchina l'occhio individua sempre i cimiteri che incontriamo, li seguo, mi piace guardare i lumini accesi. Mi piace la calma che si respira quasi. Quel senso di tempo immobile. La pace, lo scorrere della vita. Anche nella morte.
Ma...
Il culto dei morti non mi appartiene. Forse perchè non ho paura, o perchè accetto che le cose finiscano, o perchè mi porto dietro i miei fantasmi. Perchè per me, anche se un corpo è sepolto da qualche parte, finchè mi ricordo della persona che se n'è andata è come se fosse viva.
L'amica Loretta direbbe che sono i 40 che incombono, io invece so che fin da piccola ho avuto uno strano rapporto con la morte e con le cose che la riguardano.
L'unico ceffone che mi ha dato mia nonna l'ho preso a 10 anni, poco dopo che era morto suo marito. Io la vedevo piangere e la sentivo ripetere "povero nonno". E non ci credevo. Lui non era povero, era solo morto. Stava meglio di noi, di sicuro. Certo, detta così suona male, ma avevo 10 anni, magari con le parole non ci sapevo fare. Ceffone.
Eppure non lo dicevo per cattiveria o perchè non capivo il senso della morte. Sapevo cosa voleva dire. Ma lo trovavo così naturale che vedere mia nonna piangere disperata mi spiazzava. Come poteva non capire, lei che mi aveva insegnato tanto?
Crescendo ho mantenuto la mia idea e spesso l'ho ridiscussa con altre persone. Per capire. Per spiegarmi. Per aiutare le persone che incontravo e che vivevano nel terrore della morte loro e dei loro cari. Perchè vivere così è come non vivere affatto.
Negli anni, le persone mi hanno detto: "dici così perchè non hai mai perso nessuno".
Insomma...
Una bisnonna (ebbene sì, l'ho conosciuta ed era fantastica), quattro nonni canonici, uno zio, altri 3 nonni acquisiti, un patrigno (o simili), dieci amici ed amiche (dai 14 anni in su), un fidanzato (quando si dice ex...), un suocero e svariati conoscenti. La maggiorparte di loro è mancata prima che io compissi i 30 anni. Devo dire, non è abbastanza?
Non è che non abbia sofferto per la perdita, che non abbia pianto, che non abbia pensato almeno una volta che mi mancavano, ma non sono andata quasi mai al cimitero a trovarli. Perchè io li sento con me come se fossero ancora vivi. Semplicemente non li incontro più.
Se poi vi sembro pazza, amen.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

sai che la penso anche io come te?

Anonimo ha detto...

dire che la penso come te non ci riesco proprio anzi essendo sincera confesso che mi cago sotto all' odea della morte e non vivo per niente bene i distacchi, anzi... però mi ricordo che anch'io avevo una nonna in Veneto in un paesino del basso polesine di pochi abitanti con il classico cimitero piccolo a dieci minuti di pedalata dal centro. I bambini del paese con cui giocavo volevano sempre andare a fare "le avventure di notte nel cimitero" io no perchè avevo paura e mia nonna mi diceva sempre: "Non è dei morti che devi avere paura madei vivi"... come darle torto....
Cieluzza

Anonimo ha detto...

Scusa, ma visto che ti è morta tutta sta gente (soprattutto il capitolo amici mi spaventa...) non è che porti un po' sfiga?

PaolaClara ha detto...

Romins , più che altro sono una calamita per persone che non si vogliono bene e con tendenze suicide. Non me ne faccio un vanto, però sono le persone con cui mi sento più in sintonia. Purtroppo.
Cieli , sono i vivi e soprattutto quelli di cui ti fidi, quelli che ti devastano la vita. I morti magari non sono allegri, ma tendenzialmente sono innocui.
Causaeffetto , credo sia una buona cosa, nonperchè la penso io, ma perchè trovo poco sano rovinarsi la vita per qualcosa che si sa inevitabile. Tantovale viverla bene e portarsi dentro tutto l'amore possibile.