18.6.14

La settimana scorsa

Una delle attività che mi portano lontana da questo spazio è lo scrivere per Gazzetta Torino. Ero partita con l'impegno di un articolo a settimana, un impegno sostenibile che mi avrebbe lasciato lo spazio necessario a fare tutto il resto.
Poi il mio resto si è tradotto spesso in un poco sano cazzeggio in giro per le pagine di Facebook e con i suoi malefici giochini. Poi è arrivata anche l'insonnia, così abbiamo iniziato a giocare in due - l'insonnia e io - fin dopo le due di notte. Ieri anche alle tre. C'è di buono che prima o poi crollo, già lo so, e a quel punto chi s'è visto...
Avevo iniziato la settimana tranquilla, consegnato un articolo la settimana precedente mi stavo attrezzando per produrne uno nuovo quando mi è balzata all'occhio la notizia di una fantomatica Fondazione che pare abbia truffato una settantina di piccoli e medi editori in tutta Italia. (Potete leggere l'articolo qui )
Già l'umore s'è incrinato, anche perché conosco personalmente uno degli editori coinvolti finora e mi dispiace che siano sempre i piccoli a subire.
Poi un mio contatto su Facebook, su un articolo per Satisfiction, ha messo in evidenza un caso bizzarro di autoplagio da parte di uno scrittore che attualmente fa parte della cinquina dello Strega. Anche su questo caso ho scritto un articolo, come meglio potevo, tra il dubbioso e l'indignato (potete leggere il mio articolo qui, con tutti i link utili se vi interessa il caso) come molti altri bloggers/aspiranti scrittori/lettori.
Non che l'autore incriminato sia uno di quelli che leggo, ma la faccenda mi ha dato da pensare. Insomma, se ti copi pezzi interi di romanzo da un libro all'altro con cambiamenti che sfiorano il ridicolo, magari non infrangi nessuna regola o legge ma mi prendi per i fondelli. E io non lo apprezzo granché, come atteggiamento. Soprattutto se pago i tuoi libri pensando di acquistare qualcosa di nuovo in tutto e per tutto. Se pensi che io sia stupida, e sei libero di pensarlo, scordati che io perda del tempo con te. Superba? Forse.
Ho smesso di leggere altri, posso evitare di leggere un altro autore. Pas de problem.
Quello che però mi ha lasciato un retrogusto amaro è la bruttura di queste cose. Per soldi o per non so cosa (nel caso dell'autoplagio, poi, davvero non capisco la motivazione o il fine ultimo) si passa sopra a qualsiasi forma di rispetto, etica, onestà intellettuale.
Si trattano gli altri come ottusi, minimo, o come "cose" di cui approfittare. O di cui liberarsi, come nei recenti fatti di cronaca ahimè ben più gravi di quello di cui sto parlando.
Capisco che se riguarda grosse cifre di denaro ci sia ben poco da stupirsi. Ma per il resto, invece...
Non so, davvero.

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