11.6.14

Lacrime



Sono le cose che imparo piangendo quelle che poi non faranno più male.
Me ne sono accorta da poco, a ogni crisi di pianto divento più forte senza sapere perché. Non so perché piango ma quelle piccole cose che mi fanno esplodere, stupide piccole cose senza senso, mi lasciano dentro una consapevolezza che prima non c'era.
Si può crescere con cose stupide?
Credo sia più spesso con quelle stupide che si cresce, non perché siano stupide per loro conto ma perché probabilmente non le vediamo per quello che sono. E non capendole superiamo l'ostacolo.
Forse sono impazzita e con l'età ha sempre meno importanza il comprendere il senso delle cose, come se una volta apprese si potessero vivere meglio.
Ho bisogno di capire il senso della vita per vivere? No. C'è un universo intero che vive inconsapevole e vive meglio di me. Allora perché dovrei ostinarmi io a comprendere cose che sono più grandi di me?
Io non so perché succede, comunque, ma mi capita adesso. Negli ultimi mesi, qualcosa mi si agita dentro, qualcosa mi spinge a piangere a dirotto e in continuazione per una sera, un giorno, due... Poi passa e mi rendo conto che quello che ha scatenato l'inferno solo il giorno prima all'improvviso non esiste più.
Sparito. E insieme alla scomparsa viene un attimo di benessere e di sicurezza che prima non c'erano.
A questo punto ben vengano le lacrime, se mano a mano che piango divento più forte, più felice, sicura, ma anche dolce e meglio disposta; se ogni volta che capita io cresco io voglio continuare a piangere.
Perché poi sorriderò soltanto.

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