22.6.10

La casa nella giungla


Tra le varie attività che mamma aveva previsto per il mio primo viaggio in India, il pernottamento in una casa di caccia nella giungla è stata la mia preferita, tanto che dovrò dividere la storia in due post differenti. Siamo partiti dall'albergo in sei, con cibo a volontà preparato dalla cucina perennemente attiva in comode confezioni. Con noi tre (mamma, il suo compagno e io) viaggiava Shomir, rappresentante di mammà, il nostro autista e una guida dell'albergo che conosceva il luogo della nostra avventura.
La missione era vedere la tigre. La casetta era su due piani, con un bel terrazzo coperto al piano superiore e una ulteriore terrazza sul tetto piatto da cui, però non si vedeva molto più che certi alveari alti quanto me che stavano appesi ai rami di un albero enorme accanto alla casa.
Una volta giunti alla casa la guida ci ha detto di lasciare il cibo nella stanza coi materassi sul pavimento per portarci a fare un giro nei dintorni. Detto, fatto.
Rientrati dal giro ci facciamo un aperitivo a base di succo d'ananas e rhum (ovvio, non per me), cosa che mette di buonumore l'autista e la guida, poco abituati all'alcool. Dopodiché si parte per un giro sul terrazzo sul tetto, da cui scattiamo alcune foto. Per rientrare scendiamo le scale con attenzione. Non c'è una ringhiera e gli scalini sono usurati. Fatto sta che, una volta scese mamma e io, seguite da Shomir, il compagno di mamma viene falciato dalla guida, che scivola su uno scalino e fa un buffissimo trenino con lui percorrendo il resto delle scale col sedere.
Poi la cena. Il nostro pollo, lasciato ad aspettarci, era ricoperto di formiche insieme a tutto il resto del cibo (escluse delle sottilette che mamma aveva portato per me per le emergenze). La guida, esperta della foresta, della casa e delle situazioni peggiori prende a schiacciare le formiche sul pollo con le mani non lavate, per poi soffiarle via. Meraviglia.
Ridendo mangiamo. Non c'è altra possibilità, quindi... In fondo non è così orribile. Pollo con formiche, patate lesse e cheese naan. Ridiamo ancora, a lungo, prima di vedere se si riesce a compiere la missione. Per fare ciò bisogna solo aspettare...

2 commenti:

pyperita ha detto...

Forse avrei digiunato, il pollo con formiche è troppo per me.

PaolaClara ha detto...

Beh, l'ultima volta ce n'erano un sacco nelle zuccheriere tanto che al mattino, prima di riuscire a mettere lo zucchero nel caffè, c'era tutta una fase di spulciamento. In fondo fa parte della bellezza del luogo.