6.12.08

Guida al sonno per pazzi scatenati

Non so come possa succedere, ma fin da piccola in certi momenti ho potere sui miei sogni. Non su tutti, purtroppo. Sono nota per i miei incubi.
Ad esempio, da piccola sapevo che se mi addormentavo ascoltando i battiti del mio cuore avrei avuto un incubo. Succedeva ogni volta. Incubi da bambini, con personaggi molto simili a quelli dei cartoni animati o dei fumetti. Niente di troppo complicato.
Poi sono arrivati gli incidenti automobilistici. Quello più ricorrente era l'investimento di un bambino che correva in strada per prendere la palla, vicino ai giardini. Si ripeteva anche più volte a settimana, con il sangue e poltiglia non ben identificata sparsa sull'asfalto. Al risveglio avevo un sapore terribile in bocca e spesso la nausea.
Così ho cominciato a pilotare i sogni. Dopo essermi sdraiata e rilassata un pochino, formavo l'immagine di un posto (anche sconosciuto), vedevo dei personaggi, insomma mi facevo le prime scene di un film personale. Da lì, il sogno partiva facilmente e quasi sempre le cose andavano per il verso giusto. Cose pacifiche, storie d'amore (rigorosamente platonico, ero troppo piccola per altro), avventure nello spazio, amicizie che nascevano e si sviluppavano in situazioni mai complesse.
Capitava spesso, anche, che io riuscissi a "svegliare" una parte di me quando il sogno prendeva una brutta piega e lo riprendevo da un punto già sognato per dirigerlo verso un finale migliore. Il bello è che mi ricordavo tutto, al risveglio. E se volevo, la sera dopo potevo riprendere la storia da dove l'avevo lasciata.
Questa capacità è andata scemando dopo i 12 anni, circa. Il mio rapporto con il mondo onirico, però, è sempre rimasto particolare.
Gli incubi sono sempre rimasti parte integrante del mio sonno, anche se raramente mi spaventano davvero. Ho avuto sogni strani, anche alcuni premonitori.
La mia mente riesce a sognare anche quando sono sveglia, in certi momenti. Il che è un vantaggio enorme quando magari ho da fare un lavoro noioso e ripetitivo. Almeno le mie mani lavorano in automatico e io mi vivo altre storie. Storie che poi riesco a sviluppare e scrivere in modo comprensibile. Mi piace molto questa capacità.
L'unico difetto è che spesso la parte immaginativa ha il sopravvento e in certi momenti mi ritrovo a vivere emozioni inaspettate mentre magari sto andando a lavorare a piedi col mio i-pod nelle orecchie. Un brano, delle immagini si formano immediate e magari mi trovo commossa fino alle lacrime nel bel mezzo di Corso Vinzaglio, o sul tram, con la gente che mi guarda e non capisce perché sono così sconvolta.
Quando va bene ho al massimo la pelle d'oca, mi sento la pelle delle guance paralizzata e tutto torna a posto in pochi istanti. Tempo di riprendere il controllo. Quando sono un po' più tesa, magari non riesco a controllarmi e qualche lacrima scende.
Sono emotivamente instabile, già lo so. Non mi preoccupa nemmeno, meglio che essere priva di sensazioni come mi è capitato tra i 21 e i 27. Allora non c'ero, ma non c'ero davvero.
Però, quando vado a letto, non ho nemmeno più bisogno di cominciare io i miei sogni. Sono quasi sempre belli, magari strani, ma belli. Spesso misteriosi, magici o dolci.
E molto spesso volo, la notte, tra gli alberi. Mi piace da impazzire l'aria sul viso, la luce della luna piena che mi guida. Un fuoco lontano.
So quando è la notte giusta per un bel sogno: un bel bacio della buonanotte mi coglie di sorpresa quando sono lì lì per addormentarmi. Un bacio avvolgente, caldo e pieno di amore, che mi smuove le viscere e mi trascina nel sonno. Non ho nemmeno bisogno di sapere chi me lo da. Non è importante.
L'importante viene dopo.

Da ascoltare: "the clockwise witness" dei Devotchka

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è uno dei tuoi post più belli in assoluto. Davvero splendido.
Anche io faccio i sogni a puntate, forse te lo avevo raccontato. C'è una trama di fondo, come una vita parallela che ripercorre tutti i sogni e ogni volta succede qualcosa di diverso nel singolo sogno... come nei telefilm, che la storia continua da una puntata all'altra ma in ogni puntata c'è un episodio che inizia e finisce nella puntata.

PaolaClara ha detto...

Ce ne sono che mi restano talmente impressi che me li porto dietro settimane intere. Le atmosfere che riesce a creare la mente sono ipnotiche e coinvolgenti. Mi fa piacere che l'onirico ti accompagni.

Anonimo ha detto...

io ho smesso di ricordare i sogni tanti anni fa..
ma certi incubi vecchi li ho ancora vividi nella veglia..

PaolaClara ha detto...

Beh, si, gli incubi me li ricordo tutti, o quasi. Ma il bello degli altri sogni non è tanto il ricordarli tutti, più che altro è il risvegliarsi portando con sè l'atmosfera rilassata/incantata che fa bene...

Anonimo ha detto...

Mi ritrovo tantissimo nelle tue parole, in molti dettagli che descrivi... sarà mica un caso se verso di te ho sentito un'affinità immediata, no?!!
Ma in particolare leggendo gli ultimi paragrafi del tuo post mi è sorta una domanda... sei proprio certa che siano solo sogni?!!
Un bacio fatato!!!

PaolaClara ha detto...

No, non ne sono affatto certa. Ma per ora non indago oltre. Qualche sogno decisamente diverso l'ho fatto, ma magari ne parliamo meglio a voce...

Anonimo ha detto...

Per fortuna sogno pochissimo, quando ero "più giovane" erano talmente reali che mi mettevano angoscia.
Decisamente sto meglio se non ho ricordi.
Loretta

PaolaClara ha detto...

Reali lo sono sempre, ma l'angoscia non c'è quasi più. Ora che sono anche un po' più equilibrata ('nsomma...) gli incubi sono meno spaventosi.

Anonimo ha detto...

concordo con romins..anche a me capita di fare sogni ad occhi aperti con l'mp3..in tanti anni forse parte di quei sogni diventaranno un libro..ma la notte non ricordo mai nulla di quello che sogno..

PaolaClara ha detto...

Un po' è un peccato non ricordarli. Io certe mattine mi alzo di buonumore giusto per l'atmosfera che ho respirato in sogno, altrimenti non avrei la forza di alzarmi.