25.4.16

Cosa faccio quando non scrivo

Capita raramente, ma capita.
Sì, stavolta è un po' peggio del solito. Non scrivo, non leggo e non mi occupo di libri con la consueta voracità. Forse una overdose, forse la leggera delusione per la scarsità di vendite e/o condivisioni.
Arrivato a inizio anno il report delle vendite dei miei ebook per l'anno 2015: prima delusione. Non tanto per "Gli attimi in cui Dio è musica", che aveva venduto quasi 200 copie digitali l'anno prima e che ne ha venduta ancora una al mese in media per tutto l'anno, quanto per i due racconti.
Ora lo so che non è facile emergere e che non sono una brava a vendersi. So anche che sia "La caccia" che "L'altra donna" meriterebbero un po' di più. Forse, soprattutto, il secondo, che non ho scritto per divertimento ma per raccontare una storia. Sì, le recensioni ci sono e sono buone (io controllo poco e di solito controllo solo su Amazon per pigrizia e per mancanza di tempo) ma non ha venduto nemmeno venti copie, come il suo "gemello" erotico. Anche se mescolare sesso e vampiri non è una gran novità, anche se bla bla bla, io che ho provato a leggere altri lavori dello stesso genere posso dirmi da sola che non è tanto peggio del resto e che tutto sommato merita una chance. Poi è uscito "Addio a Bodhgaya" e anche lì, sebbene non ci sia ancora la versione cartacea, la somma delle copie vendute il primo mese mi ha abbattuta. Non oso pensare a quanto venderà "Sette stanze", che è uscito poco dopo.
Colpa mia, di sicuro.

Non leggo, dicevo. A forza di spulciare nei lavori altrui ho una specie di repulsione anche per i libri di una qualità maggiore. Non riesco ad appassionarmi, se non a pochi e rarissimi libri. Tanto che ho iniziato un libro da più di un anno e non sono nemmeno a metà, ed è un libro che mi piace. Ne ho letti rapidamente altri, per scrivere recensioni o articoli, ma non mi hanno catturata. Proprio no.

Quindi cosa faccio? Vivo.
Lavoro, cammino, cucino e mi butto nella pole dance. Lo avrete notato, lo so. Ne ho parlato da poco ed è uno dei pochi post che ho scritto qui ultimamente. Lo faccio nonostante l'età e la fatica perché mi diverte più di tutto il resto anche se non sono brava quanto vorrei. Non tutte le lezioni sono uguali, io rendo una volta sì e una no. Cose che mi riuscivano perfettamente di colpo non mi vengono per mesi. Non ho forza in mani e braccia, non sono flessibile e sono pesante. Ma rido e gioco e sono felice. Dopo la prima gara non mi sono data tempo e sono già iscritta alla prossima. Sarà fantastico.

Poi sostanzialmente aspetto.
Risposte, conferme, una nuova strada. Un salto di qualità. Spero di riuscire a farlo con "Area...", che è stato un lavoro lungo e complesso e che ora è in attesa di uno sbocco, come "L'universo...", altra creazione degli ultimi anni. E torno a parlare di scrittura, lo so. Perché ne sto lontana ma mi possiede.
Ho almeno due progetti da terminare e non ho forse la forza di farlo adesso, anche se altre e nuove idee continuano a premere e prima o poi dovrò affrontare il mostro. E sfondare. Qui e là. Perché ho voglia di un destino differente. Di soddisfazioni. Di sognare sempre di più.

Cosa faccio quando non scrivo?
Sogno.

2 commenti:

easy runner ha detto...

Fruttifera come sempre.
Caparbia che oltre non ce n'è.
Glamour da vendere.

e ho detto tutto, spero.
easy abbraccio

PaolaClara ha detto...

Quanto mi manchi Easy tu non lo sai... ;)
Tento di ringiovanire senza troppi traumi.