8.3.10

Produco

Poco, ma produco. E ne vado fiera, sto facendo delle belle cose.
Un romanzo a buon punto, che pare essere ben fatto, non da rielaborare a sfinimento. Quello finito non dà ancora notizie, ma non dispero. Alla fine mi importa relativamente di pubblicarlo in fretta. Quello che conta è che qualcuno ha dimostrato di crederci, in quel romanzo, seppur breve. Per me è molto più gratificante avere quella approvazione lì. Specie se viene da qualcuno che non impazzisce per il genere...
Ho ripreso in mano i pennelli e gli acrilici e il risultato mi piace molto, anche se non ho ancora finito l'opera. Aspetto che asciughi per dare il tocco finale. Poi ne ho altri in mente e so per certo che verranno bene anche loro.
Mi sento creativa e questo mi piace. Ho voglia di fare. E di fare cose più allegre del mio solito. Infatti il progetto più "doloroso" è fermo. Non riesco a scrivere con quella pesantezza, non adesso.
Ora ho voglia di cose forti, ma non dolorose. Magari violente, spaventose, cattive. Non dolorose. Sono stufa delle cose che fanno stare male. Me come gli altri. Lo so, coinvolgono di più. Le cose intrise di dolore fanno sì che il lettore si tolga quel dolore di dosso, fanno catarsi.
Ma non è quello che voglio.
No, niente catarsi, niente sublimazione. Niente sotterfugi. Cose nude e crude...


5 commenti:

Grilloz ha detto...

anch'io ho dipinto un po' nel week-end...ancora da finire, ma mi pare stia venendo benino :-)

Fata ha detto...

E tu segui l'ispirazione del momento!!! E' vero che il dolore coinvolge, ma mica è obbligatorio!!! Anche far ridere, far riflettere, far spaventare, ecc. è un'arte... e anche la paura o il riso possono fare catarsi!!!

Anonimo ha detto...

So che è comportarsi da struzzi a non vedere le cose che ti possono far soffrire, ma io sto meglio da quando le evito.
Loretta

PaolaClara ha detto...

Grilloz , benino sarà fin poco, secondo me. Tu sei bbbravo!
Fata , una volta riuscivo a scrivere solo tormenti e per me la catarsi massima è quella che ti libera dal dolore. Ma visto che DEVO seguire l'ispirazione (perché non scrivo ancora a comando come i veri professionisti della pagina), ora c'è aria di guerra!!!

PaolaClara ha detto...

Loretta , non è tanto non vedere ciò che fa soffrire me, è che non ho voglia di scriverne. Di trasportare su una pagina quel fango appiccicaticcio... Insomma, il dolore fa parte della vita, ma non è quello che voglio descrivere ora...
Un abbraccio, dobbiamo vederci, prima o poi!