16.11.14

L'analisi illogica del testo 3 - Eros o Thanatos

Ed eccoci qui a incasinarci la vita. Sì, perché mica ho scritto Eros e Thanatos - e questo è già un punto fondamentale - e anche perché vado a occuparmi di amore romantico e soprattutto di Twilight.
Sì, lo so, ve lo aspettavate che prima o poi scivolassi da libri seri e profondi a un fenomeno letterario da botteghino. E sapete anche che, pur non esitando a criticare la saga, l'ho letta tutta e del primo episodio sono ancora infatuata.
Infatuata perché è onirico, intenso e romantico. Un libro per ragazzine che ha il pregio di farti tornare adolescente per tutto il tempo della lettura e dimenticare per un attimo che l'amore non è quella roba lì.



Una delle considerazioni più importanti che faccio da tempo  riguardo a Twilight è che offre una visione distorta di cosa è l'amore, per quanto l'amore romantico sia coinvolgente e totale non è mai sano se dura troppo, e che a stupirmi sia il fatto che più che ragazzine - ma anche loro - siano state molte donne adulte a impazzire per quella storia d'amore. Hai voglia a dire che tutte noi ci sentivamo fuori posto a diciassette anni e che il personaggio di Bella è perfettamente normale, per me resta uno dei personaggi meno amabili degli ultimi anni. E meno intelligente, anche. Ma non è dei personaggi che voglio discutere.
Eros e Thanatos.
Amore e Morte, cosa meglio di questo può dare un'idea della storia tra Bella ed Edward? Sia perché uno dei due è morto da un po', sia perché quella viva dei due altro non fa per tutta la saga che desiderare di morire, per poi realizzare il suo desiderio con la solita sfiga di quella che appena fa sesso rimane incinta.
Bello, intenso, romantico. Certo. Come no.
Se tutte le volte che ho amato fossi morta... avrei amato una volta sola, in effetti.
Non solo, questo continuo soffocare l'aspetto fisico del rapporto - impetuoso ma pericoloso, pressante ma proibito - sa molto di "fatto per educare" piuttosto che di realistico. Quindi si ama non potendo amare, non come nel bellissimo "La sfera del buio" di King in cui la dolce Susan dice a Roland uno struggente "Se mi ami, amami...", qui no. Più si ama e meno si può accedere all'amore, perché in qualche modo porterà alla morte.
Già questo fa riflettere. Cosa è l'amore se non amare? Se non congiungersi e donarsi totalmente all'altro? Cos'è amore se non è vita?
Invece no, tra la vita e la morte Bella sceglie la morte, che è negazione di amore.
Un messaggio contorto. Non solo per la questione prettamente sessuale. Nel triangolo che vede la giovane desiderata dal vampiro - morto e freddo - e dal licantropo - vivo e bollente - lei sceglie costantemente la morte. Anche quando si rende conto che a farla stare bene è il secondo, mentre il primo la sta portando comunque alla morte non amandola.
L'unico modo per intendere Amore e Morte come strettamente correlati, secondo me, è nella sensazione di fondersi nell'altro, annullandosi. La morte di un "io" che diventa una sola cosa con l'altro, per quel breve istante. Per il resto, come ho anche avuto modo di ascoltare ieri a una interessante lezione buddista, Eros e Thanatos sono pulsioni contrapposte.
L'Amore è vita, se non c'è amore c'è morte. Sia da un punto di vista strettamente sessuale/riproduttivo, sia da un punto di vista più umano come quello dei sentimenti. Chi è incapace di amare è come morto.
Nella visione dell'amore romantico che ci viene propinata, invece, questo legame è spesso presentato come indice di un amore coinvolgente oltre ogni confine, quasi auspicabile. Disposti a morire per amore, come Bella e il vampiro. Tanto che a volte si sente dire che Tizia si è suicidata per amore e quasi ci sembra giusto il ragionamento, quando piuttosto è un disagio profondo che spinge a un gesto simile e di certo non ha a che fare con l'amore.
Io preferisco dire che d'amore si vive.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti adoro
Tati

easy runner ha detto...

Brrrr...non potrei neppure avvicinarmi all'idea di far l'amore con la leggendaria Chedipe e i suoi capricci bizzarri.
Morire d'amore per qualcuno è invece una frase che veste le passioni di carezzevole velluto, una crepa nell'io attraverso cui fluire e immettersi nella corrente altrui.
Se non si corre, si nuota.
Il runner vangelo :-)

monicabionda ha detto...

ecco. cosa dire d'altro, se non che hai pienamente ragione? di amore si vive, non si muore: e se si muore, allora non è (era) amore