24.12.16

La mia verità

Quando ho sentito per la prima volta questa canzone ho pensato fosse la mia. Non mi piace la voce e non mi piace forse nemmeno la musica ma quello che dice mi ha toccato. Perché un tempo mi sentivo così. Come racconta lui.

Avevo bisogno di ballare per stare bene. Per sentirmi bella, più forte. 
Era un modo per sognare, per credere davvero di venirne fuori. Probabilmente senza quel sogno sarei morta. Mi sarei persa. 
A quel tempo era facile credere agli altri, o alla vocina, o a quello che pensavo di me. Ballare era la mia ancora di salvezza. 
Infatti, quando per un attimo le voci hanno avuto il sopravvento, ho smesso di farlo e sono crollata. 
La mia verità è che ho ancora bisogno di ballare, anche se sono cambiata molto in questi anni. Il contatto con il mio corpo, il costante guardarmi allo specchio - anche se cerco di guardare altrove, prima o poi mi vedo - il cercare di nuovo il movimento perfetto (sebbene la perfezione non sia di questo mondo), lo studiare passo dopo passo... Questo mi fa bene, mi fa concentrare sulla parte migliore di me nonostante quella peggiore. Che è lì, nello specchio.

Ora non mi resta che tornare a farlo, davvero, insieme alla pole. Che tanto è danza lo stesso. E credo che fosse proprio qui che dovevo arrivare. Il mio sogno, la mia "perversione". 
Ma aggiungere quello che per anni mi ha reso felice, quello che magari non mi avrebbe fatto diventare famosa - e mai lo farà - ma ho imparato con dedizione a amore... 
La mia verità è che voglio ballare, che sono stufa di occhi rossi quando è sera. 
Voglio tornare a essere felice.

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