27.12.15

Una analisi illogica senza testo (e priva di spoiler)

La risposta è no.
Nel buio della sala dell'Ideal, poco dopo i miei otto anni, quando vidi entrare Dart Vader, nero nel fumo bianco dei folgoratori, rimasi senza fiato. Da quel momento in poi, per anni, ho visto e rivisto Star Wars prima al cinema, poi in tv, vhs, dvd un numero incalcolabile di volte, tanto che avrei potuto recitarlo al contrario senza sbagliare una battuta. Poi, ovvio, sono cresciuta. Cioè, no.
Non potevo crescere abbandonando quel mondo, che fa e farà parte di me in quella esatta versione del 1977; dimenticando la meraviglia di quegli effetti speciali, di quell'universo creato con un'immaginazione che oggi non esiste più.
Ho difeso per tutta la vita quel film e quella versione, anche discutendo con i miei professori all'università, privi di fantasia e spenti, che non comprendevano la ricchezza di ciò che ci vedevo. La magia. La Forza.
Tutto, nella prima trilogia, è pervaso dalla Forza. Non solo perché ne parlano, non solo per le evidenti ripetizioni che già creavano un effetto "ridondanza" nei due sequel, ma che lì facevano parte di un linguaggio in qualche modo sia nuovo che "di culto"; nella prima trilogia la Forza è tangibile al di là dei semplici effetti speciali. C'è, e si sente, si immagina, le si dà un significato quasi New Age, ma c'è.
Archetipi, certo. Una fantascienza che è in qualche modo un fantasy; il bene e il male, la lotta tra padre e figlio, il saggio maestro, il potere soprannaturale, armi speciali, la missione.
Una fantascienza che era diversa dai mondi creati da "Spazio 1999" fino a quel momento: non più quegli ambienti puliti, nuovi, impersonali - per non parlare delle scenografie improbabili e comunque bellissime di Star Trek - ma dei luoghi e delle attrezzature "vissute", che in qualche modo apparivano familiari e veri. Non una sola umanità a confronto con altre civiltà ma decine, centinaia di razze e specie diverse più o meno pacificamente conviventi.
Questo film ha condizionato il mio modo di percepire il mondo, nel bene e nel male; mi ha aiutata a credere nella magia della vita e del cinema. Niente è stato più appagante dello scoprire i trucchi utilizzati per quella versione. La Morte nera che esplode in un mare di scintille non ha niente a che vedere con l'esplosione perfetta e, di nuovo, impersonale della versione rimasterizzata uscita nel '97.
No, non ho apprezzato i "ritocchi" apportati da Lucas - pur essendo appassionata di effetti speciali, quelli fatti al computer non mi sembrano belli quanto gli originali - e continuo a vedere la versione vecchia appena posso.
Poi sono arrivati "L'impero colpisce ancora" e "Il ritorno dello Jedi". Stessa magia, con qualche ripetizione e qualche ingenuità, forse - o forse ero io a percepirle laddove anni prima non le avrei viste - ma ancora potenti.
A confronto con la "vecchia" trilogia, la seconda già sfigura. Ma ci sono ancora in parte le vecchie ambientazioni, c'è un futuro conosciuto che aspettava il suo passato e la Forza, che ormai conosciamo, appare nel momento in cui comincia la decadenza. Come fosse scontata, c'è e si manifesta senza "intaccare" l'immaginario che le si è creato intorno. C'è una magia di costumi e di nuovi mondi; personaggi da amare e il piccolo Anakin che da piccolo tesoruccio molto dotato diventa un adolescente capriccioso e arrogante e un adulto poco cresciuto con evidenti problemi di comprendonio. Che forse a non spiegarne l'evoluzione gli si faceva un piacere. In ogni caso, nonostante si noti la grande differenza tra le due trilogie, sia per profondità che per costi di produzione, non si può non legarsi anche a questa favola.
I sei episodi stanno tutti in bella mostra nella colonna porta dvd di casa. Almeno una volta l'anno si fanno un giro nel lettore e mi riportano a quella prima volta al cinema, bambina.
Quindi veniamo a oggi. No, a due giorni fa.
Quando sono entrata, priva di grandi aspettative, al cinema. Sì, perché J.J. è un genio. Questo lo so. Solo che tra mito e genio vince il mito, per me.
Il nuovo Star Wars è un film ben confezionato, buon ritmo, begli effetti, il ritorno dei protagonisti della prima trilogia studiato apposta per attirare i "vecchi" fan, qualche nuova arma. Il 3D...
Se non avessi mai visto il primo/quarto episodio, se non sapessi niente dei film precedenti, se non li sapessi a memoria potrei dire che il film mi è piaciuto. Ed è così che cercherò di considerarlo: come un film a parte. Nonostante non capisca perché, con un universo di possibilità al mondo abbiano dovuto far tornare i tre anzianotti invece di raccontare altro; nonostante io trovi delle somiglianze inquietanti tra il nuovo "male supremo" e Gollum; nonostante la bruttezza infinita dei protagonisti maschili; nonostante la trama pressoché ripetuta di primo e settimo... lo accetto.
Priva di grandi aspettative perché sapevo che avrei trovato un film "attuale", un blockbuster assoluto, qualcosa di altamente spettacolare e veloce. Una pellicola di J.J. lo è praticamente sempre. Perché lui è davvero bravo: a fare il suo lavoro, a portare la gente al cinema, a stupire.
Eppure se mi chiedete se mi è piaciuto l'episodio VII non posso che rispondere no. Se fosse stato un film qualunque mi sarebbe anche piaciuto. Questo l'ho trovato privo della magia, dell'immaginazione, della novità, della vita che accompagnava la prima trilogia. Privo della Forza.
E senza la Forza non c'è storia.

2 commenti:

Mr. Zugo ha detto...

Visto giusto ieri... il momento topico è quando il piccolo androide BB-8 estrae un facsimile di accendino per rispondere al "roger" di uno dei protagonisti.

Il resto mi è sembrato una grande "fotocopia" del primo Star Wars (episodio quattro). Il protagonista è su pianeta arido che attende qualcosa (Luke -Rey), un personaggio di supporto che fugge da qualcosa (Han Solo-Finn), un droide che deve portare un messaggio/mappa a destinazione (R2-D2/BB-8) e via così per terminare infine accomunando i maestri Jedi (Yoda/Luke). Ammettendo di non aver letto mai una riga sulla saga di Lucas, credo che da questo episodio in poi la sua paternità non sarà più riconoscibile, visto che è stato difficile trovarla anche nella trilogia di prequel.
JJ Abram è sicuramente uno dei migliori registi contemporanei, ma non poteva portare la magia di Lucas dove nella sceneggiatura non c'era.

PaolaClara ha detto...

Vedo che abbiamo avuto più o meno la stessa impressione...