22.2.14

Sangue

L'aspettativa di te pare un sogno senza fine.
Quel che nella mente diventa imperante, l'urgenza di quel che rappresenti, non può cristallizzarsi in forme ancora da definire.
Devi crescere in me, come desiderio di vita infinita, e manifestarti libero nella tua natura.
Nella tua essenza, nel mio cuore.
Unica fonte di luce, tu giungerai nel grigio e darai colore a ogni cosa. Come deve essere. Tutto, come nel sogno. Da dentro, da dove tutto è partito.
Da quel senso di appartenenza che m'incatena al pensiero di te. Come se il sangue non avesse scelta, come se tutto fosse preordinato. Come se...
La stanza buia in cui ti sfiorerò le labbra e il corpo non appartiene a questo mondo, è un luogo altrove in cui dobbiamo creare il fuoco. O ricrearlo, ancora. E ancora. Sempre.
Altrove.
Dove un tempo il nostro sangue è stato unito in un primordiale matrimonio, dove siamo sempre stati "uno".
In quella luce, e in quella sola, tu ed io ci sfioriamo senza pelle, penetrandoci totalmente. Torniamo a essere ciò che siamo.
Non c'è un ruolo. Tutto è naturale, carne che si scioglie nella carne. Unione.
Quello che non pare esistere nel mondo reale, esiste comunque in noi. Noi siamo. Saremo.
Vivi, sempre. Ognuno nell'altro.
Come tu in me. In profondità, in ogni respiro, nel mio ossigeno. Nel sangue.
Il resto è solo amore.

3 commenti:

Easy runner ha detto...

Ciò che hai scritto e per l'intensità con cui viene espresso e' già un romanzo perfettamente declinato.
E quanto emozionano le tue parole, come il primo volo delle rondini nel cielo di primavera.
Un abbraccio easy.

PaolaClara ha detto...

L'amore, Easy, tu sai che è la cosa più bella del mondo...
E che bello rileggerti. Mi mancavi. Ora che ti puoi dedicare a mille cose mi piace far parte ancora di quelle che segui...

Easy runner ha detto...

E ti sto seguendo con il pensiero anche da qui.
Dall' Alhambra di Granada.
Ti abbraccio forte.