20.10.18

Ottobre

Ho chiamato il 2018 "l'anno che non c'è" prima ancora che iniziasse.
Non è che non ci sia stato, finora, anzi è un anno di tanti e tali cambiamenti - positivi o meno - che se avessi dovuto dargli una definizione più realistica, diciamo così, non avrei potuto trovare la parola adatta.
Ora faccio i conti con quello che ho lasciato dietro, per distrazione o voglia di andare. Le cose che non ho ricordato di avere; forse già per non averci pensato posso intuire di non sentirne la mancanza. Le cose che invece ho abbandonato con o senza richiesta, per un senso di gratitudine alla vita, forse mi mancheranno un po' di più, perché un "non importa" a volte pesa.
Però sono grata a quest'anno che inizialmente mi dava un senso di inquietudine. Finora è stato difficile, stancante, faticoso ma pieno di soddisfazioni. Aria.

Forse ottobre è presto per tirare le somme, ma in realtà non ho mai calcolato gli anni in funzione di un calendario. Per me "l'anno che non c'è" è stato un inizio, una vera rinascita, piena di decisioni difficili, di cambiamenti radicali e di scoperte. Qualcosa di me che non sospettavo, qualcosa che sta crescendo, qualcosa di cui acquisto più certezza: non ero più io.
Facevo le stesse cose di sempre, annoiata. Avevo perso la voglia di vivere, in parte.
C'erano, sì, alcune cose che mi davano energia, ma non ce la facevo a continuare così.
Non posso negare di essere stanca anche ora, il cambiamento porta via un sacco di energia anche quando siamo noi a deciderlo. Poi, vista la mia natura, anche solo cambiare strada è difficile. Fare un percorso diverso per tornare a casa, scegliere un ristorante diverso dal solito...

C'è che però è evidente che tutto doveva andare così, perché nonostante i ritardi, le complicazioni, tutte le piccole cose che si mettevano d'intralcio... ora sono qui, ho lavorato il sabato mattina, ho fatto la spesa e ho steso la biancheria sul balcone. Sono qui e sono felice, con la musica accesa e un incenso che brucia. Mi sono preparata i muffin per la colazione, per qualche giorno.

So che non è niente di strano, ma non credo che sia necessario lo straordinario per stare bene: solo qualcosa su misura per noi.
Qui, dove sono, come sto scoprendo di essere.
Qui, con le cose di me che non mi mancano e con quelle che torneranno. Qui, io, con il mondo di "cose" che ho e che sono...
   

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi piace quello che hai scritto. Hai ricominciato a fare quello che prima non facevi più, tipo cucinare e ascoltare musica e questo non è da poco….
Vorrei avere anche io un pò del tuo coraggio per cambiare quello che non mi piace della mia vita, ma andiamo avanti pensando che ci sarà un tempo migliore.
Un bacio….
Elena

monicabionda ha detto...

il senso di pace del sabato mattina, le cose che pian piano prendono la strada giusta, il respiro che torna... si sente che hai trovato la via, e che questo anno che non c'è è il passaggio per gli anni che invece ci saranno, eccome. Abbracci, amica mia