5.10.17

Frammenti

Cammino, il sole autunnale batte tiepido sulle mie spalle.
"Non ci sarà 2018" mi dico, non so perché.

Le mie premonizioni funzionano così.
All'improvviso mi ritrovo più leggera, come sospesa, i passi non pesano sulla strada, mi sembra che il tempo si fermi anche se lo so che sta andando avanti come sempre. Solo una sensazione, peraltro piacevole, di assenza dal mondo.
Penso a mia madre, l'anno in cui è mancata era successa una cosa simile - con largo anticipo -mentre andavo a lavorare. Sapevo che stava cambiando qualcosa, che era definitivo, ma non sapevo cosa. E in effetti, a febbraio non potevo nemmeno immaginare di perderla il 2 novembre. Quella sensazione di "catastrofe" mi ha appesantito tutto l'anno. Io sì, sento le cose... ma non le vedo, non so riconoscerle. La mia emotività mi porta sempre a pensare che la premonizione riguardi qualcosa di cui mi preoccupo in quel momento; non ho la lucidità sufficiente per avere un "messaggio" completo. (Qui, da cazzeggiatrice immensa, mi viene in mente Ralph Supermaxieroe con il suo costume privo di manuale di istruzioni)
Quindi mi agito, quindi non so, mi aspetto un disastro dopo l'altro in ogni direzione possibile tranne quella giusta.



"Non ci sarà 2018"
Ok, stavolta è diverso. Non ho quel senso di angoscia. Mi sento leggera.
Posso pensare che sia un messaggio favorevole, che la sensazione della fine imminente (ma fine di cosa?) sia in realtà la soluzione di qualcosa invece di un nuovo dramma. Posso pensare che, al momento, il mio stato mentale è talmente in modalità di resa che qualsiasi messaggio arrivi non mi possa spaventare. Posso pensare, una volta tanto, di essere abbastanza consapevole da non preoccuparmi delle premonizioni. Il "pre" implica attesa e devo solo attendere.

Inoltre ci sono milioni di cose su cui non ho e non avrò mai il controllo. Trovo davvero inutile sprecare il tempo per controllare la mia vita. Sono alla deriva sotto molti punti di vista. So cosa sento, so quanto valgo, so cosa non voglio ma non ho alcun controllo sulla direzione. Tutto mi sembra possibile e al contempo impossibile. Inutile dire che non ho mai creduto negli "obbiettivi" da perseguire con ogni energia; piuttosto sono da "flusso" - non ondivaga - e in cerca di un talento vero. Non voglio costruirmi a immagine di un modello non mio. Non devo dimostrare molto a chicchessia, semmai a me stessa. Quindi ecco. Non ho intenzione di crucciarmi per questa sensazione, che ancora dura. Non voglio cercare i segni del destino, voglio arrivare semplicemente fino lì e vedere cosa capita.

Mi scoccia di aver comprato un'agendina, però. L'ho fatto senza motivo, un'agenda del 2018 presa a inizio settembre. Se ora il 2018 non ci sarà ho sprecato i soldi inutilmente.

Poi, ecco, in questi momenti di trance, mi vengono in mente frammenti di mille discorsi e frasi d'amore senza destinatari. E il bisogno di scrivere. Che non soddisfo perché sono arrabbiata. Quanta energia si spreca nei progetti... Se poi almeno interessassero a qualcuno, oltre che a me.
Sì, l'ho detto: è un periodo di resa.
Sono qui stremata che attendo la fine del mondo. Se anche potessi, non muoverei un dito per far andare le cose come voglio. Basta con i deliri di onnipotenza. Non salverò il mondo, già tanto se in qualche modo salvo me stessa, finalmente leggera...

1 commento:

Cristiana ha detto...

Ti senti leggera ma ciò nonostante sei stremata. Funziona così. Hai lavorato tanto dentro di te e ora arriva il momento dello standby. Non ti preoccupare, va tutto come deve andare, fai le cose che ti piacciono di più, non progettare nulla e lascia che le cose accadano, dalla più insignificante a quella più importante. È un momento di pulizia che ha creato il vuoto che andrà riempito, ma piano piano. Ti capisco, sorella, e ti abbraccio fortissimamente (licenza prosaica)